La Leggenda della Spada nella Roccia affascina da sempre adulti e bambini. La più famosa è sicuramente legata alla figura di Artù, diventato Re di Camelot proprio dopo aver estratto la spada dalla roccia, su consiglio di Mago Merlino. Ma ne esistono altre altrettanto famose, come la leggenda della spada di San Galgano, che abbiamo raccontato nell’articolo precedente.
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Ne rimane ancora una da raccontare, la leggenda della Spada nella Roccia del Monte Terminillo, vediamola insieme.

La Leggenda della spada nella roccia del Monte Terminillo, Rieti
Ci troviamo sul Monte Terminillo, un complesso montuoso situato a pochi km da Rieti. In particolare, sul Sentiero del Planetario. Un sentiero da trekking molto suggestivo, suddiviso in varie tappe, dove scoprire particolarità sulla terra e gli altri pianeti, il tutto accompagnato da citazioni di personaggi famosi e grandi letterati. Insomma, un luogo veramente ameno, dove passare ore spensierate in un ambiente davvero accogliente.
Non soltanto cartelloni e citazioni però, perché è proprio su questo sentiero che si trova la famosa Spada nella Roccia del Terminillo. Andiamo a scoprire la sua storia.
La storia della spada nella roccia
La Leggenda di questa Spada, conficcata in un masso proprio sul Monte Terminillo, è legata indissolubilmente ai Cavalieri Templari e al loro passaggio in queste zone. Si racconta infatti che attorno al 1300, in questo luogo si ritrovarono e si accamparono cinque cavalieri. Scelsero le pendici di questo monte non a caso. Il Terminillo era infatti conosciuto come Monte del “termine”, perché situato al confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio.
I cinque Templari si rifugiarono qui per scappare dall’ordine di cattura emanato da Filippo il Bello, il Re di Francia, ormai indispettito dalla fama e dalla ricchezza che i cavalieri stavano pian piano acquisendo agli occhi della gente e nel mondo.
Tra i cinque templari c’era anche Guy De la Roche, Maresciallo del Tempio, una carica particolarmente alta per le gerarchie dei Templari.
Una volta trovato rifugio sul Monte sperarono nella benevolenza del Papa, al quale avevano giurato eterna fedeltà, ma il Pontefice, ormai investito dalla pressioni degli altri, si vide costretto ad emettere un mandato di arresto per tutti i Cavalieri appartenenti all’Ordine dei Templari.
La notte del solstizio d’inverno, il 21 dicembre, Guy De La Roche dichiarò sciolto l’ordine e quei cinque cavalieri si salutarono, per l’ultima volta, giurando di non rivelare mai a nessuno la loro identità. Nel ricordo di quel momento, del loro ultimo abbraccio e del loro passaggio in queste zone, i Cavalieri conficcarono una delle loro spade in una roccia e lì la lasciarono per sempre.
Giurarono di rivedersi ogni 21 dicembre, per ricordare la loro appartenenza all’ordine e la loro storia.
Ognuno di questi cinque cavalieri si diresse verso nuove destinazioni e trovarono riparo in 5 diversi comuni: Rieti, Città Ducale, Micigliano, Castel Sant’Angelo e Borgo Velino. Questi cinque comuni ancora oggi vengono considerati i Cinque Confini del Monte Terminillo e sono ancora accomunati da questa immortale leggenda.
Si narra che ogni 21 dicembre, sul Terminillo e nei pressi della spada, si riuniscano ancora gli spiriti dei cinque cavalieri e che chi si trova da queste parti può avvertire la loro presenza.
Il Monte Terminillo oggi
Oggi l’altopiano dove sorge la Spada nella Roccia, ha preso il nome di Pian de Rosce, forse in onore di Guy de la Roche. Anche se alcuni ritengono che con “rosce” in realtà si indichi la colorazione tipica della vegetazione di queste montagne.
Alcuni abitanti della zona sono molto scettici sulla veridicità di questa storia (e sulla longevità della spada).
Appare infatti impossibile che una spada del 1300 sia ancora integra, nello stesso luogo in cui è stata lasciata. Ecco perché si pensa che sia stata sostituita o che, addirittura, si tratti di una trovata turistica e pubblicitaria.
Ad ogni modo, una volta arrivati sul Sentiero del Planetario è molto facile scorgere sia la spada che la sua iscrizione, che recita
“Credei nemichi li homini di altra fede et multi uccisi. Qui piansi loro et sorte nostra. Ke spada mia resti pe’ guardia a lo monte. Nullo Homo Tolga.”
Sta a voi decidere se si tratti della verità o di una semplice superstizione. Certo è che questa Leggenda aggiunge grande fascino e popolarità a luoghi che vale davvero la pena visitare.
Voi conoscevate la leggenda di questa spada nella roccia?
Quali altre spade nella roccia avete visto o visitato?
