Per la leggenda di oggi ci spostiamo nella verde Umbria, regione dalla natura rigogliosa che nasconde antichissimi miti e leggende.
Tra le famose valli e gli Appennini, a pochi chilometri da Perugia, capoluogo della Regione, si nasconde una delle mete più famose per gli appassionati del relax e degli sport acquatici: il Lago Trasimeno.
Questo specchio lacustre deve il suo nome ad un’antica leggenda, tramandata dai più anziani e riportata nella Trasimenide, un poema epico del XVI secolo, che ha dato nome non solo al più famoso Lago, ma anche al vicino paese di Agilla.
La leggenda del Lago Trasimeno narra di un giovane di nome Trasimeno, figlio del Dio Etrusco Tirreno, il quale si trovò un giorno a caccia tra i verdi boschi che costeggiano il lago. Stanco di cacciare, decise di riposarsi sulle rive dello specchio d’acqua. Guardando verso il lago notò un’isola (l’Isola Polvese) e si domandò chi potesse mai abitare in un luogo così bello.
Dopo poco iniziò ad udire un canto dolce e melodioso provenire dall’Isola, e attirato dalla bellezza di quel suono delicato decise di raggiungere le sponde a nuoto, per capire chi o cosa stava emanando quelle soavi note nell’aria.
Arrivato a riva, notò una splendida ragazza che si pettinava i lunghi capelli dorati, e la sua bellezza lo folgorò. Lei era la Ninfa Agilla (o Egille), la figlia del Sole, e quando Trasimeno si presentò come un pescatore che era naufragato nell’isola, si innamorò perdutamente di lui.
Passarono la giornata tra chiacchiere e canti, e non ci misero molto i due giovani ad innamorarsi perdutamente l’uno dell’altra.
Trovato l’amore della sua vita, il Principe decise di chiedere la Ninfa Agilla in sposa. Ma la loro felicità era destinata a non durare. I giorni spensierati passati a rincorrersi sulle rive dell’Isola, per poi ritrovarsi l’uno nelle braccia dell’altra, terminarono il giorno seguente al matrimonio, quando Trasimeno decise di fare un bagno nelle acque del lago, con la sua sposa che lo guardava dalla riva.
Proprio dalla riva, Agilla lo vide in un attimo scomparire nelle fredde acque del lago, e a nulla valse la sua ricerca senza sosta: setacciò ogni punto del lago e rovesciò tutte le imbarcazioni ormeggiate. Il suo sposo non poteva essere svanito nel nulla. Ma Trasimeno era scomparso, così, all’improvviso, tra quelle acque che li avevano fatti incontrare.
Si narra che le giornate di tempesta che si abbattono sul lago siano dovute alla rabbia di Agilla nell’aver perso il suo amato. E le forti onde che rischiano di rovesciare le imbarcazioni, siano la stessa Ninfa che è ancora alla ricerca del suo principe Trasimeno.
Ed è in onore di questo amore così breve e puro che le acque del lago prendono il nome di Trasimeno, il principe che conobbe la felicità solo per pochi istanti, ma che riuscì in quello in cui molti falliscono: trovare il vero amore.
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