Il Castello di Alviano è una delle fortezze militari più antiche e meglio conservate del centro Italia. Si trova al Alviano, (è uno dei borghi più belli della Provincia di Terni!), visitato e conosciuto proprio per il suo Castello.
Questa costruzione di forma trapezoidale, circondata da possenti mura difensive, ha una storia millenaria ed è legata anche a numerosi miti perciò scopriamo insieme le leggende del Castello di Alviano.

Le Leggende del Castello di Alviano
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Costruita intorno all’anno 1000, la fortezza ebbe il suo maggiore splendore durante il Rinascimento, sotto il governo di Bartolomeo d’Alviano.
Questo coraggioso e capace condottiero ebbe un ruolo di spicco nelle principali battaglie che animarono l’Italia tra il 1400 e il 1500. Pare che Bartolomeo non abbia mai abbandonato la sua fortezza, neanche nei tempi successivi alla sua morte. La sua fama è divenuta immortale grazie al suo fantasma, che pare abiti ancora oggi tra le mura del suo Castello.

La leggenda di Bartolomeo non è però l’unica storia legata a questa fortezza. Qui si narra anche la vicenda di Luciola e del suo amore tragico e quella di Pimpaccia e dei suoi amanti sfortunati. Perciò facciamo un salto all’indietro nella storia e andiamo a scoprire le altre leggende del Castello di Alviano.

La Leggenda di Pimpaccia e Luciola

Le storie di Olimpia, detta Pimpaccia, e di Luciola sono strettamente legate. Si potrebbe quasi dire che rappresentino le due facce della stessa medaglia. Olimpia Maidalchini, nobildonna Romana del 1600, andò in sposa ad un esponente della famiglia Doria Pamphili, famiglia che per un lungo periodo fu proprietaria del Castello di Alviano. Sposandosi, Olimpia ereditò questa fortezza e la trasformò a sua immagine e somiglianza. Non soltanto nell’aspetto e nell’arredamento ma, soprattutto, negli usi e costumi.

Si racconta che Olimpia fosse una donna dissoluta, avida, dedita alla malvagità e ai piaceri della carne. La sua condotta le fece guadagnare l’appellativo di Pimpaccia, nome elaborato da Pasquino in persona che, nelle sue poesie e stornelli, di lei diceva: “Chi dice donna, dice danno, chi dice femmina, dice malanno, chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna, danno e rovina”. 

Come ogni nobildonna, Olimpia aveva al suo fianco alcune fedeli dame di compagnia, tra queste, Luciola. La giovane Luciola era innamorata di Tommaso di Gramiccia, detto il Ramicciaro. Il suo amore era corrisposto, Tommaso provava per lei i medesimi sentimenti, ma, qualcuno, di proposito, si frappose al loro amore.

Donna Olimpia, gelosa delle attenzioni riservate alla sua dama, rivelò a Tommaso che Luciola riservava le stesse attenzioni anche ad un altro cavaliere. Incontrandolo, lasciò cadere un fazzoletto, un chiaro invito a raccoglierlo e restituirlo. Il giovane Tommaso seguì allora la nobildonna nelle sue stanze private, dove fu nutrito con ogni prelibatezza. La cena ebbe un epilogo scontato e i due passarono la notte insieme, nella camera di Donna Olimpia. Una volta scoperta, Olimpia accusò Tommaso di essersi introdotto nelle sue stanze contro la sua volontà e il giovane fu gettato nei sotterranei dove fu trafitto da alcune lame e lentamente morì.

A Luciola non fu mai rivelato questo segreto e aspettò Tommaso invano, per molti anni. Pare che la stessa fine di Tommaso sia stata riservata a diversi giovani e, per questo motivo, Donna Olimpia viene ricordata per la sua malvagità.
Molti anni dopo, alcuni restauri, avvenuti soprattutto nelle segrete e nei sotterranei del Castello, hanno portato alla luce un gran numero di ossa e di lame affilate. Ecco perché ad Alviano non tutti sono convinti che si tratti soltanto di una leggenda.

La leggenda di Bartolomeo d’Alviano nel Castello di Aviano

La storia che vede protagonista Bartolomeo d’Alviano è molto più recente. Intorno al 2014, il Castello di Alviano è stato interessato da alcuni esperimenti “paranormali”. Il Giap (Gruppo Investigazioni di Attività Paranormali) di Roma, accompagnato da una medium, ha visitato il Castello alla ricerca di ospiti “invisibili”. Grazie alle termocamere e ad alcuni strumenti particolari, utilizzati proprio in questi esperimenti, è stato possibile dimostrare che in questo luogo accadono alcune anomalie.

Nelle stanze di Bartolomeo, per esempio, è stato possibile rilevare fin da subito una presenza, una figura in abbigliamento militare che si aggirava per le camere. Sono state inoltre rilevate le presenze di alcuni bambini e la risata sguaiata di una donna. Che si tratti forse di Pimpaccia?


Oggi il Castello di Alviano è aperto a tutti e, grazie alla prenotazione, è possibile visitare anche i sotterranei e le segrete del castello. Perciò cosa aspettate? Correte al Castello di Alviano, alla ricerca dei suoi fantasmi e delle sue leggende.

Se volete scoprire un altro miti umbro, vi consiglio di leggere La leggenda della Cascata delle Marmore!

Pinnate il post se ti è piaciuto.

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