Forse non lo sapevate, ma anche l’Umbria è stata terra di Draghi e di leggende. In particolare, mi riferisco alla Leggenda del Drago della città di Terni, conosciuta in tutta la regione e non solo. La Leggenda giustificherebbe la presenza di questo animale mitico nello stemma ufficiale della città, perciò andiamo a scoprirla insieme.

La Leggenda di Terni e del suo Drago è antichissima e si perde letteralmente nella notte dei tempi. Gli abitanti ancora oggi narrano di un tempo lontano in cui la città era terrorizzata dalla presenza di un drago che viveva proprio ai suoi confini.
I cittadini erano costretti a non lasciare mai le loro abitazioni, se non per impegni urgenti e brevissimi, proprio per la paura di incontrare questo mostro sul loro cammino e chi usciva dalle mura della città, spesso, non faceva ritorno.
La situazione era diventata così intollerabile che i Saggi della città, riuniti in un Consiglio straordinario, decisero di richiamare a Terni gli eroi più valorosi della regione e del centro Italia per provare a sconfiggere la creatura. Ma anche gli uomini più coraggiosi, una volta conosciuta la situazione ed il pericolo che ne derivava, decisero di non partecipare alla caccia al drago, lamentando scuse e giustificazioni fantasiose. La città di Terni sembrava quindi doversi rassegnare alla presenza del Drago e alla sua minaccia costante, fino a quando un giovane membro della famiglia Cittadini si presentò al Consiglio degli Anziani, offrendo la sua opera e se necessario la sua vita per contrastare il drago.
Il giovane uscì dalle mura della città, perlustrando il territorio circostante, fino a giungere alla tana del drago dove lo stesso giaceva addormentato. Pensò così di approfittare della situazione, ma, proprio nel momento dell’attacco, il drago si svegliò scagliandosi contro il giovane cavaliere. All’improvviso, un raggio di sole, spuntato da dietro le nuvole, colpì l’armatura del giovane che diventò così accecante da abbagliare il drago. Grazie all’intervento della natura e del sole, il giovane uccise il drago e Terni fu liberata per sempre.
Altre versioni della Leggenda raccontano che, in realtà, il cavaliere fosse una giovane e bellissima ragazza di nome Clelia e che la città festeggiò per giorni il suo grande coraggio.
Si scoprì col tempo che a rendere il drago così spaventoso era…il suo alito, così nauseabondo da causare la morte per asfissia di chiunque si trovasse al suo cospetto. Il particolare del fiato mortale va ad avvalorare la tesi che il drago fosse in realtà la metafora di una grave malattia che fu poi identificata nella malaria. Le zone circostanti a Terni, infatti, erano particolarmente paludose e malsane ed un certo ambiente favorì sicuramente il proliferare di malattie molto gravi.
L’uccisione del drago starebbe quindi a simboleggiare la bonifica di quelle terre che allontanò definitivamente le malattie dal territorio.
Non è l’unica leggenda ternana legata alle malattie. La Leggenda della Torre Barbarasa vuole che al tempo della peste, che colpì duramente la città, una lunga processione di cittadini raggiunse la torre dove fu conservato il Preziosissimo Sangue che protesse la città dalla peste nera.

È possibile trovare diverse testimonianze di questa leggenda, e del Drago, a partire dallo stemma della città come anticipato, fino ad arrivare ad una statua situata all’interno del cortile di Palazzo Spada, sede del Municipio odierno della città. Questa statua, che riporta le fattezze di un drago alato, presenta un’iscrizione nella quale si legge “Thyrus et Amnis dederunt signa Teramnis”, letteralmente “Tiro e il fiume dettero le insegne a Terni”. Thyrus è infatti il nome del famoso drago della leggenda.
E voi conoscevate la Leggenda del Drago di Terni? Avete mai cercato le sue tracce nella città? Se siete appassionati di miti legati a starne creature, non potete non leggere La Leggenda dei Draghi nel Lago d’Orta.
Ricordatevi di pinnare il post se vi è piaciuto.