La piccola cittadina di Amelia, situata nella provincia di Terni, è il borgo più antico d’Italia. Le sue origini vengono fatte risalire all’anno 1000 avanti Cristo e le notizie sulla sua fondazione si perdono letteralmente nella notte dei tempi.
Ciò che sappiamo, con certezza, è che il primo insediamento in questi territori è avvenuto per opera di una comunità aborigena, capitanata dal Re Amiro, detto anche Ameroe. Successivamente, nel territorio di Amelia si sono insediati i Pelasgi, gli Umbri e gli Etruschi. Intorno al 300 avanti Cristo, Amelia diventa il centro nevralgico dell’impero romano in Umbria e il resto è storia.

Ma come ci arrivò il famoso Re Ameroe nella terra che poi diventerà Amelia? Vediamo la leggenda di Ameroe, il primo Re di Amelia, e di quel falco che lo condusse alla sua terra.

La Leggenda di Ameroe

Ameroe, un carovaniere semplice, che arrivava da molto lontano, individuò nei territori umbri la zona ideale per stabilirsi con i suoi figli e la sua famiglia. L’Umbria, anche nei tempi antichi, era già conosciuta come un’oasi di verde e di pace, adatta ad ospitare la vita e la prosperità.
Alcuni pensano che Ameroe fosse un gigante, o comunque un altissimo esponente della tribù dei Celti che hanno abitato originariamente la regione e che hanno eretto in questi luoghi i loro templi e le loro comunità. 

Per tornare alla nostra leggenda, si racconta che Ameroe giunse proprio nei territori di Amelia e che si accampò per la notte con la sua famiglia. Durante la notte, fu svegliato da un vento forte che mosse i suoi capelli e, sentendosi attaccato, si mise sull’attenti in attesa del nemico. Attese per ore che sembravano infinite, ma nessun nemico si palesò all’orizzonte.
Ameroe si rese conto di essere completamente solo in quella valle e, all’improvviso, notò che anche il suo cavallo Postro, fedele compagno delle sue cavalcate, era scomparso.

A quel punto Ameroe si spaventò, temendo di avere a che fare con qualche potere soprannaturale, o con un vero e proprio nemico dotato di invisibilità. 
Il vento che lo aveva svegliato presto si concentrò in un unico punto, e si tramutò in un falco che, rassicurando Ameroe, lo condusse presso una collina che dominava tutta la valle.
Si trattava proprio della collina dove oggi sorge la città di Amelia, arroccata e fortificata, come tanti altri borghi umbri.
Ameroe capì all’istante di aver trovato la sua terra, grazie anche all’intervento divino, e trasferì la sua famiglia e i suoi compagni su quella collina, dando inizio all’insediamento che è possibile ritrovare nei libri di storia. Anche Catone il Censore, famoso storico romano, confermò la presenza di questo popolo in quelle zone.

La Leggenda di Ameroe

Si racconta che Ameroe fu eletto all’unanimità Re di quella nuova città e il falco che lo aveva condotto lì non lasciò più la spalla. 
In sua memoria, la città fu chiamata Ameria, oggi Amelia, e in ricordo del suo cavallo è ancora presente la Porta Posterola, una delle quattro porte di accesso alla città, perfettamente conservate. Anche gli abitanti di Amelia hanno conservato nel tempo il rapporto speciale con il loro primo Re, sono conosciuti infatti con il nome di Amerini.

Una visione più folkloristica della stessa leggenda racconta che Ameroe fosse in realtà una donna. Chiamata Merope o Amar, fuggì dalla Sicilia e si ritirò in questi luoghi ameni, dove finì in sposa ad un etrusco.


Che si tratti di un uomo o di una giovane donna, la fondazione di questa piccola cittadina è sicuramente leggendaria. Voi conoscevate la leggenda del Re Ameroe? Siete mai stati ad Amelia sulle sue tracce?

Ricordatevi di pinnare il post se vi è piaciuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *