Tecnicamente si chiama “enrosadira”, viene dal ladino rosadüra o enrosadöra e sta ad indicare il caratteristico colore rosa che avvolge le Dolomiti all’ora dell’alba e del tramonto. Molti turisti si recano in questi luoghi per ammirare e fotografare lo spettacolo regalato da queste montagne Patrimonio dell’Unesco, ma non tutti sanno che dietro a questo particolare effetto naturale si nasconde una leggenda. Una leggenda che si perde nei tempi antichi, quelli caratterizzati da re, principesse, magie, amori e vendette. Di questa particolare storia esistono due versioni distinte, perciò andiamo a scoprire insieme le leggende delle Dolomiti che si tingono di rosa.

Le leggende delle Dolomiti: Il giardino di rose di Re Laurino
Il protagonista di entrambe le storie è il leggendario Laurino, Re dei Nani, che viveva sul complesso di montagne oggi conosciuto come Catinaccio. Qui il Re aveva coltivato un meraviglioso giardino di rose (non a caso, il nome del complesso montuoso in tedesco è Rosengarten, letteralmente giardino di rose) che veniva ammirato ed attirava le invidie di tutti i popoli vicini. Un giorno il principe del Latemar, stupito dalla vista di quel giardino, vi si avventurò ed incontrò al suo interno la figlia di Re Laurino, Ladina, che lo colpì immediatamente per la sua bellezza. Il Principe del Latemar lasciò il giardino non a mani vuote, portando con sé la principessa Ladina, che rapì e sposò in gran segreto.
Laurino, a quel punto, disperato per la perdita della sua unica figlia, incolpò il suo giardino di rose che, con la sua bellezza sfacciata, aveva suscitato la curiosità di uno sconosciuto e mandò su quelle stesse rose una maledizione. Dal giorno del rapimento, nessuno avrebbe più potuto ammirare quel giardino e, quindi, scoprire la posizione del suo regno, né di giorno né di notte. Nella sua maledizione dimenticò però il momento dell’alba e del tramonto ed è per questo motivo che le Dolomiti si colorano proprio in quelle ore del giorno. Sono le rose di Re Laurino che risplendono alla luce del sole che sorge e che cala verso la notte.

Le leggende delle Dolomiti: Re Laurino e Similde
La seconda versione della leggenda dell’enrosadira racconta un’altra storia d’amore ma, l’innamorato è questa volta Laurino.
Si racconta infatti che Re Laurino possedesse enormi miniere dove i suoi prodi nani lavoravano instancabilmente alla ricerca di pietre preziose. Queste pietre preziose avevano poteri magici che permettevano a Laurino di diventare invisibile e combattere con la forza di ben 12 uomini. Fece quindi incastonare queste pietre in una cintura che portava sempre con sé.
Un giorno, Laurino scoprì che Ildebrando, il Re del territorio confinante, stava cercando marito alla figlia Similde, conosciuta da tutti per la sua bellezza. Ildebrando organizzò un ricevimento dove furono invitati tutti i Re dei territori vicini, tranne Laurino.
Laurino, che nutriva un sentimento di amore sincero per Similde, si presentò al ricevimento, nascosto dalla sua cintura magica che lo rendeva invisibile, e rapì Similde per portarla nel suo regno e finalmente sposarla.
Il rapimento di Similde scatenò la rabbia di Ildebrando che inviò i suoi migliori cavalieri nei territori di Laurino per affrontarlo e liberare la principessa. Laurino riuscì a scappare nel suo roseto, protetto dalla sua cintura, ma i movimenti delle rose tradirono il passaggio di quello che sembrava essere un vero e proprio “uomo invisibile” di piccola statura.
Fu così catturato dai cavalieri di Ildebrando e Similde fu liberata. Laurino si sentì tradito dalle sue rose e lanciò l’anatema che ancora oggi conosciamo. Nessuno avrebbe più ammirato quel giardino, né di giorno né di notte, dimenticando le ore del primo mattino e del tramonto. A seguito del suo anatema, il giardino si pietrificò e con questo anche Laurino, che si unì alle rocce delle Dolomiti.
A testimonianza di questa leggenda, ancora oggi è possibile ammirare la statua di Re Laurino, situata nelle vicinanze della stazione di Bolzano.
E voi conoscevate il fenomeno dell’Enrosadira? E le leggende delle Dolomiti e di Re Laurino?
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