Esiste un luogo incastonato tra le splendide Dolomiti occidentali, le cui acque si tingono dei colori dell’arcobaleno. Ma non tutti sanno che ai colori del famosissimo Lago di Carezza è associata un’antica leggenda, che vede come protagonisti una splendida ninfa e un potente stregone.
La leggenda del Lago di Carezza (Karersee lake)
Un’antica leggenda narra che nelle profondità del lago di Carezza, vivesse una bellissima ninfa dai lunghi capelli biondi, il cui nome era Ondina.
La ninfa riusciva ad ammaliare, oltre che con la sua bellezza, col suo canto tutti i viandanti che salivano al Passo di Costalunga.
Stessa sorte toccò un giorno allo stregone di Masarè che viveva sul monte Latemar che, udendo quel soave canto, non potè fare a meno di innamorarsi perdutamente della bellissima ninfa.
Lo stregone cercò in tutti i modi di riuscire ad avvicinare e conquistare Ondina, e ricorse anche ai suoi poteri, ma la ninfa, essendo molto schiva, ogni qualvolta la si avvicinava troppo, si rituffava nel lago facendo perdere ogni sua traccia.
Non sapendo più cos’altro fare, lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che viveva nel vicino monte Catinaccio.
Ella gli suggerì di creare qualcosa di sbalorditivo, uno spettacolo così incredibilmente bello da riuscire ad incantare Ondina e poterla quindi avvicinare e, finalmente, portala con se; avrebbe quindi dovuto creare un arcobaleno che andava dal Catinaccio al Latemar per finire proprio dentro il lago di Carezza. Ma avrebbe dovuto fare tutto questo celando le sue fattezze, trasformandosi in un mercante di gioielli e lucenti pietre preziose che avrebbero attirato a se la bella ninfa.
E così fece: lo stregone creò il più bell’arcobaleno mai visto sulla faccia della terra ma dimenticò di trasformarsi in mercante. Ondina riemerse dalle acque ammaliata dal meraviglioso spettacolo di colori. Ma una volta giunta sulle rive del lago si accorse della presenza dello stregone e, resasi conto di essere stata ingannata, fuggì nel lago, facendo sparire la sua presenza… questa volta per sempre.
Da quel momento in poi nessuno né la vide né la sentì più cantare.
Lo stregone, pazzo per amore, distrusse l’arcobaleno da lui creato, frantumandolo in mille pezzi che caddero dentro il lago, facendolo risplendere ancora oggi con tutti i suoi colori.
Quando le acque del lago, denominato anche lago dell’Arcobaleno, si abbassano è possibile scorgere al centro del lago la statua della ninfa Ondina emergere dalle stesse.
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